Recessione gengivale: cause, sintomi e rimedi

da | Gen 7, 2021 | Le News dello Studio Dentistico | 0 commenti

Le gengive sono il biglietto da visita della nostra salute orale. Basta notare piccoli segnali, come un improvviso sanguinamento o un gonfiore sospetto, per accorgersi che c’è qualcosa che non procede correttamente.

Una delle problematiche più frequenti che colpisce il cavo orale è la recessione gengivale. Oggi approfondiremo questa patologia, evidenziandone le principali cause e come intervenire in maniera efficace e risolutiva.

 

Recessione gengivale: cos’è e di cosa si tratta

Quando parliamo di recessione gengivale, facciamo riferimento ad una condizione reversibile che riguarda le nostre gengive

In seguito al cambiamento di posizione (la cosiddetta “ritirata”) lasciano scoperta una parte del dente, e per questo, abbiamo la percezione visiva che gli stessi siano più lunghi. 

La recessione gengivale, oltre a creare un disagio estetico nelle persone, può essere causa di molteplici problematiche:

  1. espone le radici dei denti ad eventuali attacchi batterici; 
  2. contribuisce ad una maggiore sensibilità dei denti; 
  3. nei casi più gravi, è fonte di piorrea e ascessi dentali.

Cause della recessione gengivale: vediamole insieme

Il passaggio fondamentale per individuare il miglior trattamento per la recessione gengivale è senza alcun dubbio scoprirne la causa. Molti sono i fattori, le variabili che possono influire: vediamo insieme quelle più comuni e frequenti. 

Igiene orale non corretta: accumulo di placca e tartaro

Tutto parte dall’igiene orale quotidiana: se assumiamo constantemente delle abitudini sbagliate, ben presto, noteremo i risultati. Un esempio? Spazzolare in maniera troppo energica, scegliere non correttamente lo spazzolino adatto alla nostra dentatura, pulirli con movimenti non idonei rappresentano alcune delle pratiche che possono indebolire i nostri denti e portare alla comparsa di una recessione gengivale.

Anche il mancato utilizzo del filo interdentale può contribuire all’accumulo di placca e tartaro, cause principali di carie e parodontite. Proprio per questo, risulta necessario effettuare una pulizia dei denti ogni sei mesi: per scoprirne tutti i vantaggi clicca qui!

Bruxismo

Il bruxismo è una patologia piuttosto frequente, per chi non lo sapesse, consiste nel digrignamento continuo dei propri denti che comporta nel corso del tempo: 

  1. una eccessiva usura dello smalto
  2. un dolore alla mandibola
  3. una predisposizione a carie ed ascessi dentali
  4. una perdita parziale o completa del dente.

Il bruxismo rappresenta inoltre una delle principali cause della recessione gengivale: individuarlo in tempo può aiutare alla risoluzione/prevenzione di tale patologia. 

Predisposizione genetica

Il fattore genetico gioca un ruolo fondamentale nella predisposizione a contrarre malattie gengivali. Se sappiamo che in famiglia abbiamo dei parenti che soffrono di tale patologia, è necessario più che mai muoversi in anticipo con una perfetta prevenzione. 

Curare i propri denti a 360°, prestare attenzione all’igiene orale e recarsi con regolarità dal proprio specialista di fiducia sono tre passi importanti verso il traguardo finale: la salute del nostro cavo orale.

Denti storti

Un’altra delle principali cause della recessione gengivale sono i denti storti. Avere una dentatura non allineata correttamente, essere soggetti ad una malocclusione dentale impedisce da un lato una corretta igiene orale, dall’altro affatica le gengive durante il processo di masticazione, contribuendo ad una notevole infiammazione delle stesse.

Carenza di vitamina C

La retrazione gengivale può essere dipesa da una carenza di vitamina C, causa principale dello scorbuto, una malattia caratterizzata proprio dalla mancanza dell’acido ascorbico. Perché ciò influisce sul nostro cavo orale? La vitamina C è essenziale per la produzione di collagene; se essa è assente, quest’ultimo sarà insufficiente e ciò comporterà danni alle nostre gengive.

Recessione gengivale: quali sono i sintomi?

Dopo aver elencato le cause principali della recessione gengivale, il secondo passaggio è capirne insieme i sintomi, i campanelli d’allarme che ci allertano sul fatto che c’è qualcosa che non sta andando nella direzione giusta, per i quali occorre intervenire.

I principali sintomi di tale patologia che colpisce le nostre gengive sono: 

  1. Arretramento della Gengiva
  2. Ipersensibilità ai denti (soprattutto alla radice)
  3. Alito cattivo
  4. Gengive gonfie e sanguinanti
  5. Spazi vuoti tra i denti

Il primo è quello più frequente: come abbiamo accennato prima, spesso ci accorgiamo di soffrire di tale patologia quando avvertiamo che i nostri denti siano più lunghi rispetto a prima. 

Ciò è legato al fatto, che in seguito alla ritirata della gengiva, viene lasciata scoperta una parte del dente: da questo, la percezione di denti più grandi.

Spesso, collegato a questo primo sintomo, troviamo la presenza di tasche parodontali, ossia spazi vuoti tra i denti e le linee gengivali, territori fertili per la proliferazione di batteri.

Alla comparsa di questi segnali, occorre rivolgersi al proprio dentista di fiducia: intervenire in tempo ci aiuterà a salvare il nostro dente da un eventuale danno permanente. 

Recessione gengivale: come intervenire e quali sono i rimedi

La recessione gengivale non si manifesta in maniera acuta e improvvisa: è la cosiddetta punta dell’iceberg, legato ad una serie di fattori ed abitudini poco corrette. Il processo che porta le gengive al cambiamento della propria posizione naturale è lento e si manifesta col tempo: proprio per questo l’arma più grande che abbiamo è la prevenzione

Come farla? Semplice. Annota questi pochi quanto esaustivi consigli: 

  1. cura attentamente la tua igiene orale
  2. scegli uno spazzolino e un dentifricio adatto alle tue esigenze
  3. elimina tutte le abitudini poco salutari, prima tra tutte il fumo 


Per quanto riguarda invece i casi più gravi in cui la patologia si è concretamente manifestata, risulta spesso necessario intervenire chirurgicamente. Ovviamente sarà sempre il tuo dentista di fiducia a consigliare a procedura più indicata da seguire.

Ad ogni modo, l’intervento chirurgico è nella maggior parte dei casi indolore e semplice. Viene prelevata una parte della gengiva (dal palato) e la si posiziona nella zona scoperta. In un lasso di tempo circoscritto (più o meno 15 giorni), la gengiva ritirata torna normale, ossia nella sua posizione abituale.

Ovviamente, l’intervento chirurgico risolve la manifestazione del problema, ma per prevenirlo e combatterlo, è necessario individuarne la causa.

Per avere maggiori informazioni e delucidazioni su tale problematica, contattaci pure: saremo lieti di donarti tutti i chiarimenti e il supporto di cui necessiti!

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