Tutto ciò che devi sapere sul dente del giudizio

da | Lug 2, 2020 | Le News dello Studio Dentistico | 0 commenti

Non c’è mai stato un filosofo che potesse sopportare pazientemente il mal di denti (William Shakespeare). E non c’è nulla di più vero.

Chi di voi ha mai dimenticato tale esperienza? Chi almeno una volta nella propria vita non ha dovuto convivere con tale dolore? E se poi, il dente in questione è quello del giudizio, beh, possiamo solo immaginare il trauma che abbiate dovuto affrontare.

Un’esperienza che mai più vorreste rivivere, ma che in realtà avreste potuto evitare, seguendo i giusti accorgimenti. Proprio per questo, oggi abbiamo deciso di realizzare un vero e proprio approfondimento sul dente del giudizio: come nasce, a che età si presenta, quando e perché si deve rimuovere. Ma soprattutto quali sono i sintomi da non trascurare per poi ritrovarsi piegati in due dal dolore e invocare le divinità per accorrere in nostro aiuto.


Dente del Giudizio: cosa è e perché nasce

Pochi lo sanno, ma i denti del giudizio sono un dono prezioso che riceviamo in eredità dagli uomini primitivi. I cosiddetti terzi molari erano necessari in quell’epoca per tritare alimenti più duri rispetto a quelli che siamo oggi abituati a mangiare: basti pensare alle carni crude da dover masticare che necessitavano di denti robusti e mascelle ben resistenti. Nel processo evolutivo, i denti del giudizio erano un vero e proprio strumento di sopravvivenza, in quanto facilitavano la masticazione di cibi densi e consistenti.

Con il passaggio all’epoca moderna, ovviamente la dieta alimentare è totalmente cambiata e quindi ci ritroviamo a non aver più bisogno di un supporto nella masticazione degli ingredienti di cui usualmente usufruiamo.

Nel corso degli anni, l’arcata dentale dell’uomo si è evoluta: oggi infatti risulta essere meno sviluppata e di dimensione più ridotte rispetto a quella dei nostri antenati. Ed è spesso questo il motivo per il quale i denti del giudizio sono soggetti a imperfezioni e variazione (di cui approfondiremo tra poco le cause).

I denti del giudizio si presentano usualmente nella parte posteriore dell’arcata dentale e si identificano in:

– terzo molare destro inferiore
– terzo molare sinistro inferiore
– terzo molare destro superiore
– terzo molare sinistro superiore.


A che età spuntano i denti del giudizio?

Questo è uno dei più grandi dilemmi della nostra vita: a che età nascono i denti del giudizio? E’ di usanza popolare credere che la loro fuoriuscita sia legata al senso di responsabilità dell’individuo. Ovviamente, non c’è nulla di più mitologico. I dati analizzati fino ad oggi parlano chiaro: si può affermare che normalmente i denti del giudizio spuntano dalle gengive tra i 18 e i 25 anni. Ci sono però ovviamente delle eccezioni che vedono tale periodo prolungarsi.


Le anomalie e i problemi che possono causare i denti del giudizio

La fuoriuscita dei denti del giudizio segnano il completamento della dentizione permanente e come abbiamo detto si tratta di quattro molari che fanno la loro comparsa in società.

Ovviamente ci sono situazioni eccezionali in cui si possono verificare episodi di:

iperdonzia (terzi molari in più);
ipodonzia (terzi molari in meno). Può capitare infatti che il dente resta inglobato all’interno dell’osso e della gengiva, non riuscendo così a fuoriuscire.

Questi casi ovviamente possono essere individuati esclusivamente tramite una radiografia panoramica che andrà a evidenziare la presenza di eventuali anomalie, che possono essere causate dalla mancanza di spazio nella nostra arcata dentale.

Possiamo infatti assistere alla fuoriuscita parziale di denti, che restano in parte incastrati nella gengiva e non riescono così a svilupparsi completamente. Questa situazione dà il via ad una serie di processi infiammatori che nella maggior parte dei casi conduce all’estrazione del dente in questione.

Altri casi invece riguardano i denti del giudizio di forma irregolare (i cosiddetti denti storti), che provocano nell’individuo enormi fastidi, dolori, infezioni e relativi gonfiori.

Infine, anche per la loro posizione problematica, spesso ai denti del giudizio è correlata una cattiva igiene orale. L’utilizzo dello spazzolino si rivela insufficiente per garantire una completa pulizia della zona, e questo porta nel medio-lungo termine all’insorgere di carie ed infezioni.

In questo caso, così come negli altri, occorre rivolgersi immediatamente al proprio dentista senza aspettare l’irreparabile. Quindi qualora doveste avvertire i primi sintomi, non trascurateli, non tergiversate ma risolvete da subito il problema.

I sintomi legati alla fuoriuscita “errata” dei denti del giudizio


Risulterà banale dirlo, ma il primo sintomo per infezione da dente del giudizio è senza alcun dubbio il dolore. Il campanello d’allarme di un pericolo (e che pericolo!) imminente da non sottovalutare in alcun caso. Si tratta di un fastidio acuto, di un dolore che parte dall’arcata dentale ma arriva a colpire ogni vertebra del vostro organismo. Si dice che non ci sia dolore più forte di quello legato ai denti del giudizio e in alcuni casi è davvero così.

Il secondo sintomo, spesso associato al primo, è invece il gonfiore: nel momento in cui il dente si infetta, spesso coinvolge anche gengiva e mandibola e si crea il gonfiore. In questo caso, occorre verificare la possibile presenza di pus, dovuta all’infezione in corso.

Un altro sintomo, che invece viene sottovalutato, è l’alitosi. Questo avviene perché, come per ogni stato infettivo, il moltiplicarsi di batteri dà origine al cattivo odore (sintomatologia ancora oggi poco trattata).

Se invece il problema è più profondo e quindi si tratta di un’infezione avanzata il dolore può estendersi fino alle tempie e causare vertigini, mancanza di equilibrio e ingrossamento di linfonodi e ghiandole del collo ed eventuali stati febbrili.

Quando è necessario estrarre il dente del giudizio?

Non sempre risulta necessario estrarre il dente del giudizio. In assenza di infezioni, di dolore e di eventuali problematiche, infatti non “crea” alcun fastidio e può rimanere nella sua postazione naturale tutte la vita. Un dente che invece non cresce né si sviluppa correttamente (situazioni dapprima analizzate) può causare diverse patologie tra cui cisti, ascessi, infezioni, carie e molteplici stati infettivi per il proliferarsi dei batteri.

In questi casi risulta necessaria l’estrazione del dente che deve essere rimosso senza alcun dubbio. Non vi è un’età indicativa su quando dover effettuare questa operazione. Qualora si dovesse presentare il fastidio, correlato ai sintomi evidenziati, è necessario andare dal proprio dentista di fiducia ed effettuare tutte le analisi del caso.

Le precauzioni da adottare pre e post intervento

Si tratta di un intervento di “routine” che viene nella maggior parte dei casi eseguito in anestesia locale. Non bisogna avere alcuna paura: è un’operazione semplice che viene svolta nel nostro studio dentistico nel massimo della professionalità e nel rispetto della salute del paziente. Sappiamo che può causare ansia e preoccupazione, ma è necessario nei casi sopra elencati procedere alla rimozione del “problema” che in altro modo continuerà a perseguitarci con conseguenze sempre più gravi.

Cosa bisogna fare dopo l’intervento? Beh, piccoli accorgimenti da osservare tra cui:

1. Nelle dodici ore seguenti l’operazione, è consigliato non sciacquarsi la bocca;
2.  Adottare una corretta igiene orale utilizzando sia lo spazzolino morbido (da evitare assolutamente quelli forti) nella zona interessata sia il filo interdentale che lo scovolino;
3. Utilizzare un colluttorio specifico (indicato dall’odontoiatra) per la pulizia della ferita;
4. Non consumare né alcolici né sigarette per i tre giorni seguenti l’operazione. Anche dopo, sarebbe indicato evitare tali elementi, ma questa è un’altra storia…;
5. Evitare l’utilizzo di chewing gum, caramelle e cibi duri e caldi;

Qualora necessario, un adeguato riposo aiuterà e agevolerà la totale ripresa fisica.

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