Carie dentali: tipologie, cause, sintomi e come curarle

da | Ott 6, 2020 | Le News dello Studio Dentistico | 0 commenti

Carie dentale: tipologie, cause, sintomi e come curarle

illustrazione che descrive carie dentale 

Dal latino “caries”, che sta per corrosione e putrefazione, la carie dentale rappresenta una delle malattie più comuni nel campo odontoiatrico. Una patologia multifattoriale, che dà vita ad un processo degenerativo che attacca la propria dentizione. Nella maggior parte dei casi, tale malattia è causata dalla proliferazione dei batteri presenti nel cavo orale, che si rifugiano nella formazione di placca e tartaro, nemici giurati dei denti.

Tipologie di carie dentale: la classificazione di Black

Correva l’anno 1800 quando un noto dentista statunitense Green Vardiman Black elaborò una classificazione delle tipologie di carie dentali, più che mai attuale. Le suddivise in ben cinque classi.

La prima classe è costituita dalle lesioni cariose che si vengono a formare all’interno di eventuali solchi o fessure delle superfici di molari e premolari. Inoltre, sempre nella prima classe, ritroviamo le lesioni che riguardano la superficie interna degli incisivi.

La seconda classe invece riguarda le lesioni che si insediano nelle superfici di contatto tra due denti di premolari e molari. La cosiddetta carie interstiziale.

La terza classe è costituita dalle lesioni che colpiscono le superfici prossimali di canini e incisali. Se coinvolgono anche i bordi incisali rientrano nella quarta classe. L’ultima classe infine riguarda la cosiddetta carie del colletto, ossia la zona compresa tra la corona e la radice del dente, attorno alla quale si sviluppa la gengive.

Oltre questa classificazione proposta da Black, le carie ai denti vengono suddivise, a seconda del danno provocato, in cinque stadi:

 

  1. iniziale. La carie è collocata sulla superficie esterna dello smalto. Viene facilmente rimossa attraverso il trattamento di fluorazione; 
  2. superficiale. Viene danneggiato il primo strato di dentina sottostante lo smalto;
  3. profonda. La carie non è più semplicemente in superficie, ma colpisce in profondità il dente in questione; 
  4. penetrante. La carie è ormai in profondità, molto vicina al tessuto nervoso; 
  5. perforante. La lesione ha ormai raggiunto il nervo del dente. Arrivati a questo stadio, il rischio è molto forte.

Carie ai denti: quali sono le principali cause?

Come abbiamo anticipato, la causa più frequente della carie ai denti è senza dubbio legata alla proliferazione di batteri che invadono e danneggiano il nostro cavo orale. Quando si parla di quali siano le cause che possono provocare una carie ai denti, si effettua una differenziazione tra cause endogene e fattori esogeni.

Cause endogene

Tra le principali cause endogene abbiamo la qualità/quantità della saliva e le caratteristiche dei nostri denti. Devi sapere che la saliva ha una funzione molto, molto importante: controlla l’acidità della bocca e al tempo stesso esercita un’azione protettiva verso gli agenti batterici. Quando assistiamo ad episodi di scarsa produzione salivare, siamo maggiormente esposti ad eventuali attacchi batterici. Incidono inoltre notevolmente le caratteristiche strutturali dei nostri denti: se vi è la presenza di solchi o fessure, i batteri troveranno il terreno fertile nel quale annidarsi.

Fattori esogeni


Tra i principali fattori esogeni, ritroviamo senza alcun dubbio la placca e il tartaro. Ricordi che nel precedente articolo ti abbiamo parlato dell’importanza di effettuare periodicamente una pulizia dei denti? Ecco la stessa serve proprio ad eliminare l’insorgere di questo problema. La placca dentale, una volta formatasi, ospita a braccia aperte i batteri che attaccano i nostri denti, causandone la carie. Se si è soggetti inoltre allo streptococco mutans, si è più facilmente vittime di carie ai denti.

Ulteriori cause delle carie ai denti

Come non citare una scorretta alimentazione e il consumo di alcool e tabacco tra le principali cause di formazione di carie dentarie. Un eccessivo abuso di zuccheri (caramelle, cioccolata, dolci e chi più ne ha più ne metta) e una scorretta igiene orale non faranno altro che facilitare l’ingresso di batteri e la loro permanenza nel cavo orale. Inoltre, devi sapere che il tabacco, oltre a modificare il colore dei nostri denti in giallo, è responsabile dell’insorgere di agenti patogeni che danneggiano tutto ciò che incontrano. 

Quali sono i sintomi delle carie ai denti?

Una domanda che spesso ci viene posta è: quali sono i sintomi di un’eventuale carie? Come possiamo accorgerci in tempo che il nostro dente è sotto attacco? I primi campanelli d’allarme, da non sottovalutare, sono i seguenti

  • maggiore sensibilità legata agli sbalzi di temperatura tra caldo e freddo;
  • piccoli dolori che man mano diventano sempre più frequenti causando il maledetto mal di denti;
  • lo smalto che perde la sua lucentezza.

Ovviamente, appena avvertiamo una delle seguenti anomalie, è necessario contattare immediatamente il proprio specialista di fiducia, il quale provvederà ad effettuare tutti gli accertamenti del caso e studiare la cartella clinica. La carie può essere individuata sia in fase di visita (quando ormai ha già attaccato il dente ed è in fase avanzata) oppure, se ancora in fase iniziale, tramite opportuna radiografia. Molte volte vengono notate per la presenza di colore scuro (grigio o nero) sui propri denti, ma bisogna sapere che lo stesso può essere anche causato da eventuali placche dentali. Pertanto, prima di ogni diagnosi, è necessario effettuare una corretta pulizia dei denti.

Come curare una carie dentale?

Diagnosi con lente d'ingrandimento di una carie dentale

Ovviamente prima di parlare di come curare una carie dentale, è opportuno precisare che a deciderlo sarà soltanto il proprio dentista dopo un’attenta valutazione del caso. Solo attraverso uno studio corretto, sarà possibile identificare la classificazione della carie e intervenire con un’adeguata cura.

Qualora fossimo in presenza di una carie in stadio iniziale, si agisce dapprima con una pulizia del dente e con la rimozione della polpa infetta e successivamente con un’otturazione. Qualora invece la carie avesse danneggiato il tessuto nervoso del dente o l’avesse attaccato in profondità o si procede ad un’eventuale devitalizzazione oppure nel peggiore dei casi ad un’estrazione del dente. Tutto ovviamente dipenderà dai risultati della radiografia e dal parere specialistico del proprio dentista. L’importante è non sottovalutare mai i sintomi dapprima descritti e intervenire tempestivamente.

Come prevenire la formazione di carie ai denti?

Fondamentale, come per ogni campo, è una corretta prevenzione. Basterà seguire piccoli accorgimenti quotidiani, primo tra tutti un’attenta igiene del cavo orale. Ciò che consigliamo è l’utilizzo di uno spazzolino elettrico (in grado di rimuovere residui in zone difficilmente raggiungibili con lo spazzolino tradizionale), di un ottimo dentifricio e qualora necessario di un filo interdentale e un colluttorio sempre indicato dal proprio dentista. E’ necessario in secondo luogo una pulizia dei denti ogni sei mesi, un’operazione di detartrasi volta all’eliminazione di placca e tartaro. Non per ultima, una corretta alimentazione e un adeguato stile di vita. 

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