Sappiamo quanto per te sia importante tutelare la salute dei tuoi denti. D’altronde, la prevenzione è lo strumento più importante che abbiamo per donare al nostro cavo orale tutto il supporto di cui necessita. Proprio per questo abbiamo deciso di approfondire uno degli argomenti più discussi e frequenti sul benessere dei nostri denti: come prevenire ed eliminare la comparsa di tartaro. Prima però scopriamo insieme cosa si intende con questo termine e quali problematiche esso comporta.

Tartaro sui denti: cos’è e relazione con la placca dentale?

Analisi di presenza del tartaro nei denti

Se notiamo la presenza di tartaro sui nostri denti, sicuramente prima abbiamo ignorato la comparsa di placca dentale. Cosa intendiamo? La placca è una vera e propria pellicola che si deposita sui nostri denti e presenta le seguenti caratteristiche:

  1. rende ruvida la superficie del dente e nettamente appiccicosa;
  2. è visibile a occhio nudo, oltre che al tatto;
  3. ha un colore che dente al giallo oppure in alcuni casi è incolore;
  4. si forma ogni giorno ed è per questo che è necessaria una pulizia quotidiana attenta.

Quando la placca sopravvive sui nostri denti e non viene correttamente rimossa, assistiamo alla formazione di quello che viene comunemente definito tartaro. Il tartaro altro non è che la deposizione di una sostanza dura e resistente sui denti. Questa sostanza aderisce perfettamente allo smalto e data la consistenza notevole deve essere rimossa soltanto dal dentista di fiducia. Il colore varia in base alle sostanza con le quali viene in contatto: di solito ha un colorito giallognolo ma può subire delle sfumature che vanno dal bianco al grigio scuro.

Tartaro sui denti: ecco le due principali tipologie

Due sono le principali tipologie di tartaro che si differenziano principalmente sulla collocazione in cui si forma:

  1. Il tartaro che si crea sulla parte esterna dei denti, un deposito che avviene in breve tempo e si presenta come piccole incrostazioni bianche/gialle sul dente;
  2. Il tartaro che si deposita sotto la gengiva, precisamente nelle tasche parodontali. In questo caso il colore è rossiccio in quanto vi sono delle piccole emorragie gengivali. Questa tipologia è molto pericolosa perché può dar vita a problematiche gravi come la parodontite.

Tartaro sui denti: ecco le cause e le conseguenze

Operazione di rimozione del tartaro

Una delle domande più frequenti sul tartaro riguarda le cause che lo provocano. Come abbiamo anticipato, placca e tartaro sono strettamente correlati: se la prima non viene eliminata grazie ad un’attenta e accurata igiene orale quotidiana, il rischio è che si calcifica dando vita a depositi di tartaro. Dunque la risposta è molto semplice: il tartaro è frutto di una errata pulizia dei denti e di una poco corretta igiene orale.

Il tartaro non va assolutamente sottovalutato, in quanto può avere diverse e serie conseguenze sui nostri denti.

In presenza di tartaro, possiamo assistere a:

  1. la comparsa di carie in seguito alla proliferazione dei batteri presenti nella bocca, che trovano nella placca e nel tartaro lo spazio ideale e migliore per diffondersi;
  2. l’infiammazione alle gengive, che se viene ignorata nella fase iniziale, si estende alla parte più profonda dei tessuti. Quindi se notiamo gonfiore, rossore, sanguinamento durante la fase di spazzolamento ricordiamo che sono dei veri e propri campanelli d’allarme da non sottovalutare;
  3. se l’infiammazione alle gengive viene sottovaluta, assistiamo alla comparsa di una problematica molto grave. Parliamo della parodontite, patologia che in alcuni casi porta alla caduta dei denti.

Inoltre, in presenza di tartaro sui denti, assistiamo a episodi di alitosi, che può essere davvero spiacevole e poco gestibile, con effetti sulla sfera emotiva della persona interessata.

Come si elimina il tartaro sui denti? Ecco come funziona la detartrasi

Come avrai capito, è fondamentale per la salute dei tuoi denti rimuovere il tartaro che si è formato. Di solito, viene eliminato con l’operazione di detartrasi, che noi eseguiamo nel nostro studio odontoiatrico con l’igienista dentale. Per procedere alla rimozione del tartaro, vengono utilizzati gli ablatori, strumenti ad ultrasuoni, che grazie alla produzione di vibrazioni riescono a rimuovere e a staccare le concrezioni calcaree dentali. Qualora il tartaro fosse subgengivale, vi sono ulteriori strumenti ideati proprio per garantire la rimozione di questo deposito. Se dopo l’operazione di detartrasi, dovessi notare una maggiore sensibilità ai denti e una maggiore mobilità, è tutto normale. Devi sapere che il tartaro agisce come un vero isolante termico che rende il dente poco sensibile agli sbalzamenti di temperatura.

Come combattere il tartaro? Attraverso la prevenzione

All’inizio di questo approfondimento, lo abbiamo anticipato. Lo strumento più importante che abbiamo per contrastare il tartaro è proprio la prevenzione. Per questo i consigli che ti diamo sono:

  1. effettuare un’attenta e adeguata igiene orale;
  2. fare ogni sei mesi una pulizia dei denti con l’igienista dentale;
  3. utilizzare tutti gli strumenti necessari per la corretta igiene orale, tra cui scovolino e filo interdentale.

Se desideri avere ulteriori informazioni, contattaci pure: saremo lieti di darti tutti i consigli di cui necessiti.

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